Da Montevarchi alla Tokyo Marathon

Tra gli oltre 35.000 partecipanti alla maratona di Tokyo erano presenti anche 14 atleti del gruppo
International della Rinascita di Montevarchi.
Fin dal ritiro dei pettorali abbiamo potuto notare la perfetta organizzazione dell’evento: il Marathon Expo
era vastissimo, con un’infinità di stand di materiali tecnici, prodotti alimentari, integratori e pubblicità di
altre manifestazioni, ma allo stesso tempo era semplice da visitare e con una miriade di volontari a guidarci e consigliarci. Tra gli altri era presente anche un gazebo promozionale della Firenze Marathon.
La gara vera e propria è stata un tripudio di suoni, colori, folklore e incitamenti. C’erano decine di
bande musicali, dal classico allo zen al rock, con gruppi di danzatrici adolescenti, ma anche un po’ più in là
con gli anni, alternati a improbabili samurai che simulavano feroci battaglie. C’erano molti atleti con
abbigliamenti e travestimenti strani e coloratissimi, così come lo era il numeroso pubblico ai bordi della strada ad
incitarci e a gridarci le poche parole in italiano che conoscevano quando vedevano il tricolore sulle nostre
magliette. In questo clima festaiolo la parte agonistica è passata in secondo piano e ci siamo fatti
coinvolgere rispondendo agli incitamenti nelle tre parole di giapponese che sapevamo, e dando il cinque a
tutte le mani protese che ce lo chiedevano.
La manifestazione ha fornito l’occasione, sia ai maratoneti che agli accompagnatori, di visitare uno spicchio
di Giappone e conoscere riti e usanze di questo popolo da noi così lontano e così diverso. Tokyo, megalopoli
di oltre tredici milioni di abitanti, con grattacieli ed enormi viali, e a pochi passi bellissimi parchi, templi
Buddisti e Scintoisti, quartieri caratteristici con piccole strade stracolme di gente, mercati, come quello del
pesce, dove ci si può fermare per un pasto veloce ed economico. Abbiamo poi visitato Magome e Tsumago,
piccoli ma caratteristici villaggi collegati dal Nakasendo, il sentiero che percorrevano gli antichi samurai che
si inerpica tra foreste di bambù. Quindi Kyoto, città più piccola e più vivibile di Tokyo ma altrettanto ricca di
templi, santuari e pagode, dove in particolari quartieri si può avere la fortuna di incontrare qualche geisha.
Infine Nara, l’antica capitale, dove nel parco, ex residenza dell’imperatore, centinaia di cervi passeggiano
liberamente tra i turisti cercando di rubare qualsiasi cosa possa essere commestibile, compresi il sacchetto
della patata arrosto o la guida turistica. Spettacolare il Santuario Kasuga dove all’interno troneggia il
Grande Buddha.
Con la Maratona di Tokyo ben otto atleti del nostro gruppo hanno completato le famose six majors, ma
nessuno rinuncia a proporsi nuovi obiettivi per festeggiare, il prossimo anno, il decimo anniversario della
formazione della squadra International della Rinascita.

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